
In concorso per il Premio David di Donatello 2023
In concorso alla XXIII Edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce 2022 (prima proiezione assoluta)
Semi - Finalist New York International Women Film Festival 2022 (Best actress)
Finalist Rome Outcast International Film Festival 2022
Semi - Finalist Sydney Indie Short Festival 2022
Best director and Honorable Mention - Sipontum Arthouse International Film Festival 2022
Best actress - Swedish International Film Festival 2022
Best Women's Film - Beyond the Curve International Film Festival 2022
Best Actress - Paris Film Awards 2023
Best Composer - LA Indipendent Film Awards 2023 (Nomination)
Best Soundtrack - Cannes Continental Film Festival 2023
Best Actress - Cannes Continental Film Festival 2023 (Nomination)
In concorso al Festival del Cinema di Cefalù 2023 - Premio Miglior Film sulla donna 2023
Sinossi​
​
Una giovane donna attraversa la sua solitudine, ricostruisce il senso del legame con la propria terra e con l'amore.
Forse è proprio lei, Cecilia Capace Minutolo - la Principessa di Squinzano e poetessa che sposò Giovanni Enriquez marchese di Campi Salentina - che ritorna sui luoghi della sua vita. Ma il suo tempo non può conciliarsi con la storia che sembra sospesa e con l'apparente immobilità che agita gli ulivi malati di Xylella. Il vento dell'estate sfinita segna il passaggio irrisolto dell'amore tra le chiese e le edicole votive ai bordi delle strade che ascoltano un canto nuovo e antico perdersi in una lacrima.
Crew & cast
​
sceneggiatura e regia: Irene Gianeselli
direttore della fotografia: Giose Brescia
editor: Sara Porfido
con Irene Gianeselli (Cecilia Capece Minutolo)
e con Giose Brescia (Giovanni Enriquez)
musiche di Irene Gianeselli
con la canzone
Alma diletta (Beloved)
musica e parole: Irene Gianeselli
arrangiamento: Irene Gianeselli, Valerio Rivieccio
produttori: Irene Gianeselli, Valerio Rivieccio (Kurs Studio)
al pianoforte e al canto: Irene Gianeselli
Released on: 2022-11-21
​
illustrazione (locandina): Cristiana Berardini

Note di regia​
​
La storia d'amore tra Cecilia Capece Minutolo e suo marito è commovente: dalla fine del 1600 ci arrivano le sue “Odi" in memoria dello sposo perduto, versi carichi di un senso sacro e alto dell'amore che vissuto così sembra un sentimento inconciliabile con il nostro tempo. Nella violenza che ritorna e si moltiplica nell'abbandono, nel passato che non abbiamo saputo e voluto elaborare e che per questo non ha pace, nel disastro ambientale che fagocita alberi malati e persone, ecco dove sta la caduta della nostra tenerezza di esseri umani. Ma si può ancora sognare, non si sa per quanto, e se il cinema è un sogno, allora almeno in questo spazio si può cercare la nostra voce, per prendere posizione contro il rifiuto della memoria e la perdita di senso. Si può ancora scegliere un amore che ci assomigli e che ci prenda la mano anche e soprattutto quando zoppichiamo per la strada.
Irene Gianeselli